Alleghe - Alie
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Il Paese
Alleghe è collocato sulle sponde
dell'omonimo lago, tra le cime di Piz, Fertazza e ai piedi del Monte
Civetta. Per dante Olivieri e Giovan Battista Pellegrini il nome
deriva da “alega”, antico termine che, derivando a sua volta dal
latino “alica”, significa spelta, un cereale di antica origine
denominato anche farro spelta (Triticum spelta). Ipotesi pare
confermata dalla denominazione “alega” e “al(e)ghere”, con le
quali si indicano varie località prative del basso Agordino. Il lago
di Alleghe si è formato nel 1771 lungo il Torrente Cordevole, in
seguito ad una frana staccatasi dal Monte Piz, che seppellì i tra
villaggi di Riete, Fusine e Marin. Il lago appena formato arrivava
fino a Caprile nella fase di invaso del lago vennero sommersi altri
villaggi: Peron di Alleghe, Torre, Costa, Soracordevole e Sommariva.
In seguito per l'effetto della sedimentazione dei detriti fluviali,
si verificò un rapido innalzamento del fondo valle, che costrinse il
lago a ritirarsi fino ad assumere la posizione attuale. La celebre
iscrizione confinaria al “Tapp dela Parola” alla base del Monte
Coldai testimonia un certo interesse per la zona del Civetta già in
epoca romana. Probabilmente derivante dalla presenza di praterie nel
fondo valle ma anche come punto di passaggio. La presenza di forni
fusori in questa zona è molto antica tra il 1295 e 1297 per quanto
riguarda Caprile e 1263 per quanto riguarda Alleghe. Nell'epoca
mineraria gli artigiani di Alleghe si specializzarono nel settore
della lavorazione delle lame, come coltelli e strumenti chirurgici.
Questi strumenti venivano forgiati prevalentemente utilizzando ferro
acquistato nelle vicine miniere del Fursil, allora in Tirolo e
territorio conteso dalla Serenissima.
Sulle sponde di questo lago, Alleghe ha
saputo creare un impianto turistico di tutto rispetto; già0
all'inizio del XIX secolo il comparto alberghiero del paese era ben
fornito e rinnovato, grazie in particolare al Monte Civetta, ma anche
ad altre vicine cime, iniziò inoltre la corsa alla conquista delle
cime da parte dei primi pionieri alpinisti, inglesi e austriaci, in
particolare. Ancora oggi Alleghe rappresenta dal punto di vista
turistico una meta ambita, non solo per alpinisti in cerca
dell'impresa della vita; ma offre anche, percorsi naturalistici e
paesaggistici di grande rilievo, oltre che ad un gran numero di
strutture ricettive e rifugi in quota, quali Rifugio Coldai, Rifugio
Tissi, Belvedere Fertazza, Grande Baita Civetta, etc. Alleghe rimane
importante per gli appassionati di arrampicata sportiva, non solo
sulla parete nord-ovest della Civetta, la Pareti delle Pareti, ma
anche su tutte le sue cime che offrono tracce di molteplici
difficoltà. Siamo nel regno del 6° grado, l'immensa parete della
Civetta offre un infinità di passaggi e vie, come la Solleder, la
direttissima, forse la più famosa via Agordina. Nel 1982 è nato il
comprensorio sciistico del Civetta che dalla stagione 1993-94 fa
parte del DolomitiSuperSki. Dispone di 80Km di piste da scii, due
delle quali giungono direttamente ad Alleghe, con un totale di 25
impianti; che collegano Alleghe, Pescul di Selva di Cadore e
Palafavera in Val di Zoldo. D'estate gli impianti di risalita
facilitano l'accesso ai rifugi dello spettacolare scenario del Gruppo
della Civetta.
La Chiesa Parrocchia di San Biagio
La Chiesa di San Biagio è citata per
la prima volta in una bolla del 1185 emessa da Papa Lucio II. Nel
1466 questa cappella primitiva fu consacrata dal vescovo Antonio da
Fabriano; nel XVI secolo probabilmente la chiesa venne rifatta,
essendo stata nuovamente consacrata nel 1538 dal Vescovo Filippo
Donati. Internamente ha una sola navata, suddivisa in tre campate e
ospitante tre altari, con la volta caratterizzata da costoloni, con
sei finestre in facciata e nelle pareti laterali e tre nell'abside.
Accanto alla chiesa sorgeva la torre campanaria gotica. Negli anni 70
del '700 una frana piombò nel sottostante lago, da essa si originò
un onda che investì l'abitato, danneggiando gravemente anche la
chiesa; l'attuale parrocchiale, che ingloba alcune parti della
precedente, venne portata a compimento nel 1783. Custodisce al suo
interno numerose opere di pregio, l'organo costruito nel XVIII
secolo; la statuetta della Madonna di Loreto, scolpita in legno di
tiglio tra il 1560 e 1570; la pala ritraente “San Biagio in gloria
tra i Santi Maria Maddalena e Giovanni Napomuceno”, eseguita nel
XVIII secolo dall'artista di Moena Valentino Rovisi, allievo di
Giovanni Battista Tiepolo; gli affreschi raffiguranti le “Gloria di
San Biagio, il Sogno di Giacobbe, il Sacrifico di Noé e il Giudizio
di Salomone” dipinti dal Rovisi e dall'altoatesino Josef Adam Molk;
la tela con “l'Assunzione della Beata Vergine Maria tra i Santi
Antonio Abate e Vincenzo Ferrer”, eseguita nel 1780 da Vincenza
Giovanna Rovisi, e la tela della “Madonna della Neve”, risalente
al 1784. Sulla parete del campanile è raffigurato San Biagio
nell'atto di benedire, eseguito dal tedesco Kurt Geibel Hellmek.
Alleghe Hockey Club
Alleghe è rappresentato da una squadra
di hockey su ghiaccio, l'Hockey Club Alleghe, che ha militato nella
massima serie italiana fino al 2013, vincitrice nel lontano 1992
della storica Alpenliga, con coach Paul Theriault. Ora partecipa ad
uno dei campionati italiani minori. Tra le sue fila hanno giocato
atleti del calibro di Bruce Cassidy, ora allenatore in NHL, Carmine
Vani, Mario Chitarroni, Constant Priondolo, Jason Holland durante il
lock-out NHL del 2004. Lino De Toni il miglior prodotto della Cantera
Alleghese e ultimamente per una sola stagione, purtroppo, Nikolai
Zherdev, professionista che ha militato in NHL. Sia la squadra
principale che le giovanili giocano allo Stadio Alvise De Toni, ma
nei primi anni di storia, l'Alleghe Hockey si allenava e giocava
sullo specchio ghiacciato del lago di Alleghe.
Glossario:
Lesena: consiste in un fusto a pianta rettangolare, appena sporgente dalla parete stessa con relativi capitelli e base. (è decorativo e non portante).
Parasta: è una struttura verticale (pilastro) inglobato in una parete, dalla quale sporge solo leggermente. È un elemento di sostegno della struttura.
Bifora: è divisa verticalmente in due aperture, divise da una colonna o da un pilastrino su cui poggiano due archi, a tutto sesto o acuti.
Metopa: è un elemento architettonico del fregio, consiste in una formella in pietra scolpita a rilievo, solitamente raffigurante un disegno, posta in alternanza ai triglifi.
Triglifi: è un elemento architettonico del fregio, consiste in una formella in pietra, decorata con scanalature verticali (glifi): le 2 scanalature centrali sono uguali, mentre le 2 laterali sono la metà di quelle centrali e messe insieme formano la 3a scanalatura ideale. Da qui il nome triglifo.
Cella: “cella campanaria” si intende la parte alta del campanile dove alloggiano le campane.
Timpano: è la superficie verticale triangolare racchiusa nella cornice del frontone, i cui tre lati si chiamano geison.
Ghimberga: indica un altissimo frontone, appuntito a forma triangolare, spesso traforato e ornato, che ricopre l'arco di una volta o di un apertura in un muro.
Aula: è la porzione che va dalla facciata al presbiterio e può comprendere una o 3 navate normalmente.
Navata: è la suddivisione interna di un edificio per mezzo di colonne o pilastri separati da arcate o architravi.
Presbiterio: è la parte riservata al clero officiante ovvero i presbiteri.
Abside: è la parte terminale della chiesa, può essere a base semicircolare o poligonale.
Paliotto: è la parte anteriore e decorata di un altare.
Ancona: dipinto su tavola o rilievo in marmo o legno, di soggetto religioso, collocato sull'altare. Termine riferito in particolare a opere del gotico e del primo rinascimento.
Biblografia:
Storia dell'Agordino - Ferdinando Tamis
Guida Storico-Alpina di Belluno-Feltre - Ottone Brentari
Guida Insolita alle Dolomiti - Dino DiBona
L'Agordino e le sue Dolomiti - Giorgio Fontanive