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La Vipera

Fauna delle Dolomiti > Rettili > La Vipera
Le vipere italiane appartengono alla Famiglia Viperidae, alla SottoFamiglia dei Viperinae ed al Genere Vipera, caratteristico di Europa, Nord Africa e Medio Oriente; è presente in particolare con tre diverse specie: Vipera Aspis, Vipera Berus e Vipera Ammodytes   . La vipera è diffusa quasi esclusivamente tra montagna e collina, questo rettile è l’unico esemplare di serpente velenoso presente sul suolo italiano, fatta eccezione della Sardegna. Si presenta generalmente con una lunghezza di circa 80 cm per gli esemplari adulti, mentre i giovani alla nascita intorno ai 20 cm e hanno una colorazione simile agli adulti. Presentano una testa a forma triangolare ben distinta dal collo, muso squadrato con apice rivolto verso l’alto, nella parte posteriore e laterale del capo sono situate le ghiandole velenifere, che producono un veleno emotossico, che quindi agisce su tessuti e sangue, con una piccola componente neurotossica , gli occhi con pupilla verticale (come quella del gatto), corpo tozzo e massiccio e breve coda (molto importante per il riconoscimento). È facilmente riconoscibile anche da lontano per il corpo ripiegato a S, fuggono con andatura lenta, in presenza di pericolo raramente attaccano. Prediligono luoghi ben assolati, ricchi di vegetazione, boscaglie, arbusteti, zone rocciose e pietraie; nella stagione estiva, nelle ore più calde rimangono al riparo nella vegetazione, mentre sono più attive al mattino e alla sera. Nelle stagioni più fresche, primavera e autunno  si espongono maggiormente al sole, in tale peridoto è più facile incontrarle in quanto sono più lente e quindi più pericolose. Le vipere sono presenti dalla pianura fino a oltre 2500 metri di quota, esce dal letargo a marzo, quando i maschi vagano alla ricerca di una compagna, essi sono meno accorti ed è più facile incontrarli. La vita ad una quota così elevata è possibile in quanto, la vipera, è un animale oviviparo: le uova non vengono deposte ma si schiudono all’interno del grembo materno, la madre esponendosi al sole mantiene le uova ad una temperatura ottimale, molto maggiori di quelle medie di queste quote permettendone lo sviluppo. La gestazione dura circa 5 mesi e nascono dai 4 ai 8 piccoli circa in base alla specie.  I maschi raggiungono la maturità sessuale il 4° anno di vita mentre le femmine il 5°. Passato il periodo degli accoppiamenti, le vipere si spostano poco e cacciano piccoli mammiferi e uccelli: quando la preda è a tiro viene morsa e lasciata andare, in breve tempo il veleno emotossico farà effetto uccidendo la vittima, che viene facilmente rintracciata grazie alla lingua molto mobile e biforcuta, che capta le particelle odorose presenti nell’aria e le porta a contatto con l’organo, situato sul palato, specializzato nella ricezione degli odori; una volta raggiunta la preda viene inghiottita intera partendo dalla testa, poi si reca in un luogo riparato dove inizia la lenta digestione, circa una settimana. A sua volta, la vipera, è anche preda di volpe, faina, puzzola, tasso, rapaci di grandi dimensioni come aquila o poiana, e di gazze e corvi.
Vipera aspis

La “Vipera aspis” viene anche chiamata Vipera delle Alpi o Vipera Comune. Questo rettile predilige un ambiente molto soleggiato, lo si può incontrare in sassaie, corridoi di valanghe, pascoli con muri a secco “masiere”. Lo si può trovare dal fondo valle fino a 2500m, più raramente verso i 3000 metri. Presenta un corpo compatto relativamente breve con colorazioni nella parte superiore da grigio a giallastro, brunastro, aranciato, nerastro con barre trasversali brune, alternate su torso e fianchi, talvolta a zigzag dorsale discontinuo; la parte inferiore si presenta da grigio a nero, bruno-giallastro o fulvo-giallastro con o senza macchie. Squame superiori del tronco carenate, molte, piccole e per lo più irregolari sul capo. Testa a forma triangolare, larga alla base ben distinta dal corpo, apice del muso leggermente rivolto verso l’alto. Occhi protetti da una grossa squama superiore con pupilla ellittica verticale. Coda breve con apice giallo-aranciato. Esce dal letargo da febbraio a prile; dopo una gestazione di quasi 4 mesi partriche dai 2 ai 20 piccoli, lunghi 12-22cm. Possiede un veleno potente, simile a quello del cobra, è un veleno emotossico, con una piccola percentuale di neurotossine, grazie alle quali riesce in breve tempo ad immobilizzare la vittima. Il suo valore LD50 è di 4.7mg/Kg (intramuscolar) . A causa della piccola quantità iniettata però, il morso della vipera difficilmente risulta letale. La dose necessaria per uccidere un uomo adulto e in salute è di 40/100 mg, ma durante il morso ne inietta 8/20mg. Ovviamente il discorso cambia se ad essere morsi sono anziani e bambini. Non essendo l’uomo una preda della vipera, il 20% dei casi morde con un morso “a secco”, vale a dire senza inoculare il veleno.
Vipera berus

La “Vipera berus” o Marasso si presenta con una lunghezza massima di 60cm. Esemplari più lunghi sono stati rinvenuti in Scandinavia. Presenta un corpo tozzo, con tonalità su dorso che vanno, dal grigio-bruno, grigio-bluastro, nero-bluastro, nero-giallastro con banda scura superiore a zigzag con macchie  scure sui fianchi, il venre si presena di colorazioni anche mescolate, grigio, bluastro, giallo o nero con macchie chiare. Squame superiori carenate, molto piccole e per lo più irregolari su capo. Testa stretta ed ovale meno minacciosa delle cugine “Aspis” e “Ammodytes”,  superiormente con “X” o “V” rovesciata; pupilla ellittica verticale cn grossa squama, sopra, che protegge l’occhio. Coda breve con apice per lo più aranciato-giallastro. Esce dal letargo da marzo a  maggio e la si può trovare fino ai 3000 metri di quota: è il serpente più resistente alle basse temperature. Si accoppia tra aprile e giugno e ha una gestazione di 3-4 mesi, partorisce 3-20 piccoli lunghi 14-23cm. Possiede un veleno relativamente debole, con un LD50 pari a 6.45mg/Kg (subcutaneous), il suo veleno può presentare delle neurotossine, ma poco significative dal punto di vista clinico. Anche a livello di quantità di veleno iniettato con un solo morso è bassa e va dai 6 ai 18mg
Vipera ammodytes

La Vipera dal Corno o “Vipera ammodytes” è la più rara e velenosa vipera presente nelle Dolomiti. Può arrivare ai 90cm e in rari casi superaro il metro di lunghezza. Presenta colorazione nella parte superiore dal grigio, olivastro, bruno, marrone, rossiccia, giallastro, con una fascia scura sul dorso generalmente a zigzag, mentre presenta un ventre grigio, rossastro, giallastro, sovente con macchie scure. Squame superiori del tronco ben carenate, molte, piccole e per lo più irregolari sul capo, 2 file complete (raramente 1 o 3) tra sopralabiali e occhio. Testa dall’aspetto truce, triangolare molto larga alla base, ben distinta dal collo e sull’apice del muso il caratteristico cornetto. Occhi protetti , a tetto, da una grossa squama con pupilla ellittica verticale. Coda breve con apice, giallo, aranciato o verdastro. Esce dal letargo tra febbraio-aprile, la si può trovare oltre i 1600 metri di altitudine. Si accoppia da aprile a maggio, dopo una gestazione di circa  mesi da alla luce dai 4 ai 20 piccoli, lunghi 15-23cm. Possiede un veleno più potente delle specie europee, ha un LD50 pari a 6.59mg/kg (subcutaneous) ed ha componenti neurotossiche ed emotossiche. Questo significa che il suo veleno è in grado di danneggiare sia il sistema nervoso che  globuli rossi, alterando la coagulazione del sangue. Il 20% dei morsi di questa vipera sono “a secco” cioè senza l’emissione del veleno, non spreca il suo veleno su prede non ritenute appetibili. Negli esseri umani le tossine di questo veleno sono molto rapide ad agire, mentre rettili e anfibi possono facilmente sopravvivere al morso di questa vipera. Alcuni serpenti sono addirittura immuni. Il veleno della Vipera del Corno è utilizzato per la preparazione dell’antidoto di altre vipere europee,  la “Vipera ammodite” viene anche allevata per tale scopo.
LD50: in tossicologia questo termine significa, “Lethal Dose 50” in italiano “Dose Letale 50” e si riferisce alla dose di una sostanza, somministrata una sola volta, in grado di uccidere il 50% di una popolazione di cavie…. wikipedia link
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