I matez de na olta
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La "Maza" e el "Bot"
Questo gioco ormai passato di moda da molti anni, era uno dei passatempi dei bambini e dei ragazzi di un tempo, vale a dire i nostri genitori e i nostri nonni. Si giocava comunemente su una strada o un piazzale di ghiaia (non vi era molto traffico allora), il "bot" , che consisteva in un piccolo pezzetto di legno lungo 10-15 cm e largo 2-3 cm con le estremità appuntite (vedi fig.1), questo veniva posizionato all’interno di un cerchio di circa un metro di diametro disegnato sul terreno, dopo di che tale legnetto veniva colpito con la "maza", che era un semplice bastone lungo circa un metro, ad una delle estremità appuntite (fig. 2) e quindi fatto volare una volta in aria si doveva colpire di nuovo il "bot" (operazione non semplice) e mandarlo il più lontano possibile; il proprio avversario a questo punto andava dove era atterrato il legnetto, lo raccoglieva , e tentava con un balzo (si poteva prendere la rincorsa) di giungere dentro al cerchio e quindi fermare il gioco all’antagonista, in caso contrario, dalla posizione raggiunta, doveva tentare di buttare con le mani il "bot" dentro il cerchio, mentre l’altro poteva ribatterlo con la "maza" (strabacà) e cercare di mandarlo il più lontano possibile, se il legnetto finiva dentro al cerchio toccava a quest’ultimo a giocare nell’altro caso cioè che il "bot" veniva colpito si doveva contare i passi tra il cerchio e dove era arrivato il legnetto.
El Zercòl
È un gioco sempre presente nelle foto di famiglia del passato, generalmente in mano ad un bambino. Questo semplice, antico, gioco consisteva nel far correre un cerchio "zércol" "Fig.1, con l’ausilio di un bastone"baket" "Fig.2" con punta sagomata, entrambi in ferro. Il percorso veniva costruito, su terreno spesso connesso, delimitato da paletti di legno e sassi; era un gioco umile e probabilmente, anche se a parteciparvi vi fossero più bambini, lo scopo era il passatempo e il divertimento, non sicuramente l’agonismo.
Le Ziézere
Un gioco certamente povero, bastava una biglia (ziezera) per ogni giocatore, non vi erano limiti ai partecipanti. Il “campo” di gioco era costituito da un terreno abbastanza regolare, nel quale venivano praticati 5 fori, 4 cercando di creare un quadrato e 1 come centro; il “centro” aveva un valore doppio rispetto ai vertici del quadrato. I partecipanti dovevano cercare di mandare la biglia in uno dei 5 fori: il punteggio veniva dato dalla somma delle buche effettuate. A volte, invece, era un semplice percorso in discesa, dove venivano fatte correre le biglie; vinceva il proprietario della biglia che arrivava per prima.