Mesolitico
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Questo periodo dell’Età della Pietra è posto tra Paleolitico e Neolitico; corrisponde alla fase di transizione tra la fine dell’Era Glaciale (pleistocene) e la nascita dell’agricoltura. Le industrie litiche del Mesolitico (dal greco Mésos, “medio” e Lithos, “pietra”) sono caratterizzate dalla produzione di utensili in pietra più piccoli e specializzati, come le punte a doppio dorso e le forme geometriche con facce a triangolo, rettangolo e trapezio che servivano sia come punte sia come componenti di utensili più complessi: ad esempio, montati con resina su bastoni formavano lance. Erano inoltre diffuse asce in pietra scheggiata, montate su manici, e usate per la lavorazione del legno. La fine della glaciazione portò notevoli trasformazioni ambientali. Il clima più temperato favorì lo sviluppo della foresta (querce, conifere, noccioli). Le grandi mandrie di renne, cavalli, bisonti e mammut divennero sempre più rare, a vantaggio di specie animali legate all’ambiente forestale, più veloci e agile: cervo, capriolo, cinghiale, uro (antenato dei bovini), alce, stambecco e camoscio. Ciò indusse un adattamento delle tecniche di caccia e di pesca, con l’affermarsi di armi più versatili e precise, come l’arco. L’Uomo non abbandonò totalmente la caccia e la raccolta, ma cambia in parte le strategie di sussistenza: integra la caccia hai grandi mammiferi con quella dei piccoli animali, ebbero inoltre grande sviluppo l’uccellagione e la pesca. Probabilmente fu nell’Asia Sudoccidentale, che venne sperimentato il primo stile di vita sedentario, iniziando ad addomesticare capre e pecore e privilegiando la raccolta selettiva ei cereali. Il Mesolitico si distingue in una fase più antica: Sauveterriano, dominata dai triangoli; e una più recente: Castelnoviano: dominata da grandi trapezi. Resta l’interesse per la sfera magico-religiosa (sepolture) e per l’arte sempre meno naturalista.
Bibiografia: http://it.encarta.msn.com/
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Testi: Dell'Agnola Silvio in la collaborazione di Mirella Munaro