Cime dell'Elefante
Montagne > Civetta > VieArrampicate
Via Livanos
Una Classica lunga il diedro Sud-Ovest – Via Livanos
Tra la Torre di Babele e la Cima del Bancòn esiste una cime denominata “dell’Elefante”, per una grossa somiglianza al grosso animale. Codesta Via è stata aperta da G.es Livanos, J.M.Bourgeois e M. Vaucher il 26 lunglio 1968; essa sale a sinistra lungo la “proboscide” che visivamente si distingue bene, ha un dislivello di 180m e uno sviluppo di 200 metri con delle difficoltà: 3°, 4°, 5°, 5°+, con dei passaggi di 6°-. Vi si ci accede dal Rifugio Vazzoler si risle fin su sotto al Gnomo di Babele, si devia a sinistra e si risale un ghiaione raggiungendo la base del canalone tra la Cima dell’Elefante e lo Gnomo di Babele; la prima parte di salita si snoda al centro dello zoccolo, si può anche salire per il canale di sinistra e poi portarsi a destra fin sotto il diedro. La parete sotto la si supera con tre tiri di corda facili:
1. 28m. (5°,) saliamo su per una placca gialla fino ad un chiodo, poi verticalmente per fessura. Prima di entrare nel vero e proprio diedro si attraversa a sinistra e si sosta.
2. 45m. (5°, 5°+, con passaggi di 6°-) si risale il diedro.
3. 40m. (3°, 4°, con passaggi di 5°+) per rocce più facili si raggiunge e si supera una strozzatura, per gradoni si raggiunge la zona di sosta.
4. 70m. (4°+, 5°-, con un passaggio di 5°+) ci si porta sulla parete di sinistra del diedro e superata una placca un po’ friabile ci si riporta nel diedrino, ora, diventa camino e con entusiasmante arrampicata, lo si risale, fino ad una forcella che spacca la calotta sommatale.
5. 6° con facile e corto tiro su roccia marcia si arriva in cima.
Per discendere dalla cima, ci si cala per 7 metri dall’intaglio (chiodo per calata). Quindi rimontare della balze friabili fino alla vetta dell’Elefante. Scendere verso est fino ad un piccol intaglio e scendere per il grande camino colatoio sul versante sud.