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Torre Trieste

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Via Tissi
“Spigolo ovest; capolavoro di Attilio Tissi, Giovanni Andrich e Domenico Rudatis”

La Torre Trieste denominata con ovvi motivi “Torre delle Torri” è di sicura la più bella cima di tutto il gruppo, quasi tutte le vie sulle sue pareti e sui suoi spigoli sono state aperte da arrampicatori italiani e sono tutte molto difficili. Questa via che andremo a descrivere di seguito è stata aperta il 29 agosto 1931 ed è una via classica dell’alpinismo, i primi salitori hanno adoperato 16 chiodi, vi si accede dal Rifugio Vazzoler (tel. 0437/660008), scendendo verso il Pian dele Taie, si prende il sentiero del Van dele Sasse a sinistra, si segue il sentiero fino al letto asciutto del vallino che scende dalla base della gola della Torre stessa e lo si sale raggiungendo l’attacco. (h. 0.45). A destra della gola tra la Busazza e la Trieste vi è uno sperone diviso della Torre Trieste da un canale, lo si risale fino alla cima e si raggiunge una cengia verso lo spigolo ovest, si attraversa a destra aggirando uno spigolo. Da qui si inizia a salire:

1.   35m. (3°+) si sale verticalmente su parete; assicurazione su mughi.

2.   25m. (2°) si continua salendo obliquamente verso destra, in direzione di strapiombi gialli; PF su una larga cengia.

3.   10m. (5°+) si sale su parete gialla con strapiombo final (7m. 5°+), e si raggiunge una comoda cengia la si attraversa verso destra; PF buono

4.   20m. (5°+) superato un salto strapiombante, si prosegue lungo un diedro aperto e strapiombante (10m. 5°+), fin sotto lo strapiombo che lo chiude, si attraversa sopra una cornice verso destra, l’inizio di questa attraversata è delicato, dopo di che la cornice diventa cengia; PF discreto

5.   38m. (4°) si sale su una parete concava, obliquando leggermente a sinistra e si raggiunge l’inizio di una fessura-diedro; PF discreto.

6.   25m. (5°) si segue la fessura-diedro. PF buono su di un terrazzino

7.   36m. (4°, 4°+,3°) si attraversa in orizzontale verso destra, su parete (6m. 4°) fino ad un canale e lo si risale (20m. 4°+ ) e si obliqua a sinistra (10m. 3°)

8.   40m. (3°, 4°, 1°) si sale verticalmente e si prosegue direttamente senza percorso obbligato.

9.   70m. (Pass. 3°) camminando su terreno detritico, con mughi, si raggiunge la grande spalla dello spigolo ovest. Si sale per lo spigolo, superando una paretina (3°) e si prosegue(1°) fin sotto ad un salto.

10.   35m. (4°+, 2°, 3°) si supera il salto dello spigolo (5m. 4°+) e si prosegue direttamente verso l’alto, assicurazione su di uno spuntone.

11.   35m. (3°) si prosegue con salita leggermente obliqua a sinistra, sul versante della grande gola ovest della Torre Trieste; PF scomodo

12.   20m. (3°, 3°+, 3°) si sale verticalmente fino allo spigolo (8m. 3°,3°+) e si attraversa orizzontalmente a destra, sosta alla base di un diedro,.

13.   30m. (5°) si sale il diedro

14.   18m. (4°, 5°) si prosegue verticalmente, seguendo la fessura superficiale che è la continuazione del diedro.+

15.   18m. (4°) si sale obliquamente  a sinistra, su placche levigate, fino ad un posto di fermata aereo.

16.   20m. (5°+, 6°, 5°) si sale leggermente sulla destra una paretina verticale e si monta su uno spuntone (6m, 5°+); si prosegue verso sinistra per una fessura strapiombante (3m. 6°-roccia malsicura) e si sale verticalmente (10m, 5°) fino ad un pulpito sotto un piccolo tetto.sosta.

17.   15m. (2°, 3°) si attraversa a sinistra su una cengia (2°), in direzione del canalone che scende dalla cresta che unisca la Torre Triste al Castello della Busazza, poco prima della fine della cengia , si scende una paretina verticale (7m. 3° tratto delicato), si raggiunge il fondo detritico del canalone e si sale per 3m. sosta

18.   100m. (1°) si sale il canalone fino alla cresta.

19.   35m. (4°) si scende sul versante occidentale e seguendo una stretta cengia in attraversata verso destra, si raggiunge la base del Camino “Cozzi”.

20.   30m. (4°) si segue il camino, con massi instabili all’inizio, detriti a metà e un nero blocco alla fine.

21.   Salito il camino, lunga la stretta cengia e poi si sale direttamente, su rocce meno difficili, fino alla vetta.



La discesa si sviluppa in 950m. (2°, 3°) – 8 corde doppie – 4 ore. Dalla vetta si scende sul versante ovest, si attraversa a sinistra e si aggira uno spigolo raggiungendo una piattaforma in un canale:

22.    25m. si scende fino alla base del camino “Cozzi”. Si attraversa a nord lungo la cresta, transitando a sinistra di una torre salendo poi obliquamente a sinistra e continuando a traversare, si arriva sopra alla Forcella Cozzi.

23.   40m. si raggiunge la forcella

24.   25m.

25.   40m. si scende di 5 metri

26.   50m. si scende di 10metri

27.   35m.

28.   30m. fino a uno sperone della seconda cengia, si scende il canalone a nord dello sperone fino ad una biforcazione e si continua per il ramo si sinistra (OR.) fino ad un salto.

15m. si scende poi verso destra (OR.) fino ad una spalla sulla cresta del canalone; lo si attraversa fino alla spella proseguendo verso nord per gradoni; si raggiunge un pulpito, lo si attraversa e si scende fino ad un colatoio che conduce alla parte alta del canalone che scende alla base della parete est; si scende il canalone
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